Racconto #009

Premessa:
Vorrei pubblicare questo mio racconto che ho scritto in occasione di un esercizio che mi era stato dato a scuola. Rileggendolo l’ho modificato in alcuni punti e adesso è pronto come dico io.


Un mattino a svegliarmi non è stata la sveglia a cui ero abituato, bensì un sonoro “crash”, veniva dalla cucina sotto alla mia camera, quando presi la voglia di vedere cosa fosse successo iniziai a vestirmi e scesi, vidi un’ uomo fermo con un barattolo di maionese in frantumi ai suoi piedi e le sue bizzarre calzature erano completamente imbrattate dalla crema gialla.
Mi guardava con espressione indifferente e disse giustificandosi:
-“Non guardare me, è stato lui” indicando alle sue spalle,
Comparve proprio dietro a questo strano individuo un altro omino esattamente identico al primo.
Quest’ultimo esclamò seccato: “È vero! Sono stato io” e prese per le caviglie il primo, lo sollevò e lo lanciò lontano come se non avesse peso e fu in quel momento che capii che la prima figura era soltanto una sagoma finta che ora giaceva immobile sul pavimento.
-“scusa questa incursione in casa tua ma...” 
-Lo interruppi,  -“chi sei?” Chiesi curioso.
Lo strano essere si presentò: -“io mi chiamo Gckishh e vengo da Ftog un pianeta che si trova fra la costellazione del Capripanda e quella della Serpecora, e ora vorrei sapere esattamente dove mi trovo”
Risposi sempre più divertito -“Ma sei sulla Terra, a pochi passi dalla stella che si chiama Sole, un posto divertentissimo dove si starebbe proprio bene se non fosse per tutti quei selfie che noi terrestri postiamo sui social network”
Mi guardò stranito senza aver compreso ciò che gli avevo detto.
-“ah quel granellino da dove partono tutti quei razzi spaziali, ora ho presente”.
L’alieno era di media statura con radi capelli grigi, segni di mezza età umana, occhi lievemente più grandi al normale ed un colorito fra il viola ed il verde, era in tutto e per tutto un uomo (o quasi). Mentre io lo tempestavo delle solite domande come "siete più evoluti della razza umana su Ftog?” oppure “Perché sei venuto a casa mia?”. Nel mentre lui le ignorava estraendo dalla tasca un barattolo peloso che si rivelò contenere dozzine di gusci di lumaca da uno dei quali estrasse due paia di baffi che si applicò all’istante, ignorai di chiedergli come avesse fatto e lo feci accomodare. Lui uscì dalla porta principale e pensai che se ne fosse andato, mentre sentii dei tonfi sordi e ripetitivi provenire dal mio salotto, raggiunsi il rumore e ne realizzai la causa: l’alieno non se n’era andato ma stava saltellando su una palla a testa in giù facendola ricadere sul soffitto non risentiva della forza di gravità.
Al mio arrivo si spaventò cadendo sul soffitto, la sua testa si ruppe e ne uscì un tuorlo d’uovo crudo,  facendo una grossa macchia vicino al lampadario. Mi girai all’improvviso e vidi lui: Gckishh che fece capolino da dietro le mie spalle e pose fine al mio spavento con una sonora esclamazione: -"PER FTOG, mi sarei davvero fatto male se fossi stato lì! A proposito, ho una certa fame, ne hai ancora di quella crema gialla che ho trovato in frigo?".
Andai a cercare un barattolo di maionese nella dispensa, c’è n’era ancora uno, pensai che se glielo avessi dato se ne sarebbe andato e avrebbe smesso distruggermi la casa.
Presi il barattolo, ritornai da lui e glielo porsi, lui lo prese, lo aprì ed in un lampo ingurgitò tutto il contenuto.
Subito si avviluppò in un raggio di luce verde e cominciò a levitare fino ad attraversare il soffitto e poi il tetto e fu così che se ne andò.
In quel momento sentii un “Crash” provenire dal bagno, salii immediatamente le scale ed entrai in bagno dove c’era un individuo di color rosso carminio, basso ed ai suoi piedi una boccetta di vetro infranta di dopobarba, disse: -“ehilà, io sono Rokchss e vengo da Ftog”...



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