Racconto #007



Nel deserto di Gobi, sulla strada che porta dal distretto di Cogtovoo alla città di Dalanzadgad viveva un mercante di vesti e di pelli.

Un giorno invitò i suoi amici per un banchetto, lui non aveva molto cibo ma tutto quello che aveva lo voleva dividere con i suoi amici, preparò della carne di marmotta cotta con le pietre, del fegato di pecora del grasso animale e da bere tanto suutei tsai.

La sua gher non era molto spaziosa perché buona parte dello spazio era dedicato alla sua merce, all’interno il pavimento era reso soffice da due tappeti di lana logori, un baule strapieno di vesti ed articoli vari usato come tavola, dalla parte più bassa della tenda un mucchio di pelli accatastate una sull’altra e mazzi di cinghie di cuoio, tutte cose che lui vendeva. All’esterno poco lontano una catasta di legna dove vi erano appese sciarpe di tutti i colori ed altri oggetti strani, era una costruzione rituale.

I cinque uomini stavano seduti sui tappeti a consumare il cibo, a parlare allegramente fra di loro in un’atmosfera gioiosa e riscaldata da una piccola stufa a legna.

A sera inoltrata i quattro ospiti salutarono il loro amico e si coprirono con i loro mantelli di pelliccia, montarono a cavallo e se ne andarono con la promessa di incontrarsi ancora non appena fosse passato il lungo e freddo inverno del deserto.

Il mercante si affacciò all’esterno della tenda a contemplare la notte che era scesa, guardò il cielo pieno di stelle e si sentiva un uomo felice perché sapeva che i suoi amici avevano fatto una lunga giornata di cavallo pur di stare insieme a lui e lui avrebbe sempre potuto contare su di loro. Questo lo rendeva orgoglioso e ricco nel cuore.

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